Nel momento del bisogno è stata la mutazione ad imporsi mentre la vita l'ha messa di fronte ad una scelta semplice: rimanere nei limiti e morire o superarsi e controllare una situazione apparentemente fuori dalla sua portata.
E' stato puro istinto quello di affidarsi totalmente alle mani delle copie di Trickster per non volare giù dall'elicottero da guerra, puro istinto quello di tendere le mani per afferrare, metaforicamente, entrambi quegli elicotteri e plagiarli sotto le grinfie del suo potere, mossa solo da un barlume di coscienza che le sussurrava che ce l'avrebbe fatta a tenerli su entrambi.
La preoccupazione di aver perso il casco e aver permesso, non tanto ai due Guardiani, quanto ai piloti di vederla in faccia è passata in secondo piano, perchè troppo intenta ad assaporare la forza dell'affinità con il metallo scorrerle dentro e prolungarsi fino ai due mezzi, che non han potuto fare altro che obbedirle.
E' li che è arrivata la tentazione.
Porta gli elicotteri a terra e non può che venirle da ridere nel sentire uno dei due piloti a bordo con lei invocare il Signore e segnarsi. Lo provoca, richiamando l'elmo con un semplice gesto della mano, fissando con un nuovo senso di superiorità due occhi sgranati e pieni di odio.
La temono e si rende conto che questa consapevolezza non la sfiora.
La voce di quanto accaduto dilaga tra i soldati del Guyana che non fan più niente per nascondere il disprezzo nei suoi confronti e presto si trova a crogiolarsi in quel disgusto, alimentando un ego che solo la disciplina tiene a bada e che le urla la soddisfazione di non essere come loro.